Uni direzionalità: il raggio laser si propaga in una direzione ben definita, a differenza di una normale lampadina ad incandescenza che emette luce in tutte le direzioni. Un fascio Laser, anche su lunghe distanze diverge in maniera minima. Per esempio, un raggio laser ad Argon con sezione in partenza di un centimetro di diametro, interessa dopo un percorso di 500 metri un'area di soli tre centimetri di diametro.
Mono-cromaticità: mentre una sorgente luminosa comune emett una luce composta da fotoni di energie differenti, il raggio laser ha un'unica lunghezza d'onda. Questa caratteristica permette di riversare l'energia del raggio selettivamente sul bersaglio.
Coerenza: il raggio laser è composto da fotoni di eguali caratteristiche che seguono un identico senso di propagazione, per questo motivo è definito unidirezionale. L'irraggiamento di una sorgente luminosa comune è invece omnidirezionale, essendo la luce emessa diffusa in ogni direzione. Inoltre, il diametro molto ridotto e la possibilità di focalizzazione permettono al raggio laser di ottenere densità d'energia molto elevate.
Brillanza: per brillanza si intende la potenza (in Watt o in Joule al secondo) emessa per unità di superficie (densità di potenza). E' una delle caratteristiche che contraddistingue più profondamente le qualità ottiche di un laser e ne giustifica le applicazioni. Grazie anche alla focalizzazione ed all'interessamento da parte della luce laser di sezioni molto ridotte, il raggio raggiunge densità di energia molto alte, tale da sublimare o fondere i metalli più duri o i materiali refrattari. Infatti, il rapporto di brillanza del laser focalizzato e la brillanza del sole gile-zenit e di circa 60.000.