La caduta dei peli superflui mediante il trattamento Apollo si ottiene attraverso un processo di riscaldamento selettivo del follicolo polifero, che viene irradiato in profondità attraverso la cute.
La particolare proprietà del fascio a luce pulsante Apollo permette l'assorbimento selettivo dell'energia da parte della melanina dei peli; il calore, convogliato all'interno del follicolo, provoca il processo di riscaldamanento e denaturizzazione della papilla dermica. E' necessario radere completamente (a filo dell'epidermite) i peli della zona da sottoporre al trattamento, per consentire il fenomeno di accoppiamento ottico tra il cristallo e la cute.
Il fascio di luce pulsata rilascia l'energia allo stelo del pelo, il quale ne convoglia il calore alla papilla dermica, comportando il collasso dei capillari ad essa collegati. Mancando gli ormoni ed il nutrimento, la papilla dermica degenera nel processo di necrosi pilifera, osservabile già dopo poche ore al microscopio elettronico.
Questo processo avviene principalmente nei peli in fase Anagen, perchè direttamente collegati alla papilla stessa.
Per questa ragione il trattamento di epilazione con sorgenti luminose attive richiede più sedute, dove ogni volta vengono tratati tutti i peli presenti nella zona. Solo una certa percentuale non ricrescerà, appunto quella interessata dal processo di denaturizzazione.
L'epilazione si raggiunge dunque progressivamante, intervallando le sedute di 20 - 30 - 45 giorni, secondo la zona ed il ciclo biologico dei peli. Il fine è di trattare ciclicamente tutti i peli nella loro condizione più recettiva, che nella maggior parte dei casi risulta essere la fase Aragen.
Le ultime sedute saranno meno impegantive sotto il profilo del tempo impeganto, essendo rimasto un numero inferiore di peli. L'energia usata dovrà essere maggiore, perchè i peli rimasti saranno più chiari e più sottili.